mercoledì 14 novembre 2018

Libia, la Turchia ha lasciato il summit per l'annunciato controllo ONU sulla Banca Centrale ?






La Turchia ha abbondonato in anticipo e in modo plateale la Conferenza sulla Libia di Palermo.  Era presente con il vicepresidente Oktay , una presenza quindi ad alto livello.
Ankara insieme al Qatar è il grande sponsor in tutto il Medio oriente dei Fratelli Musulmani e di tutte le milizie libiche legate alla Fratellanza che in Libia attualmente si muovono in modo autonomo e sostengono Serraj alleate contro l' attacco di Haftar.



Ho scritto ieri di come la questione più importante per l' ONU, rappresentato dal suo incaricato speciale per la Libia Ghassan Salamè, fosse l' unificazione della Banca Centrale Libica, attualmente separata nella banca di Tripoli e in quella di Tobrouk.

Il piano ONU non prevede solo l' unificazione della Banca ma soprattutto la certificazione dei suoi bilanci, garantita da ONU, Italia, Francia e paesi limitrofi. Ci sarà una gara entro due tre settimane che assegnerà questo controllo probabilmente ad soggetto privato ma sotto il controllo dell' ONU e di altri paesi.


Il controllo della Banca Libica metterà in difficoltà soprattutto le milizie armate che probabilmente gestiscono autonomamente alcuni impianti di produzione petrolifera. Le milizie integraliste sarebbero quindi il principale bersaglio dell' operazione ONU, e le principali sono probabilmente quelle vicine ai Fratelli Musulmani sostenuti a loro volta da Qatar e Turchia.




Il punto interrogativo e il condizionale sono obbligati, ma indubbiamente in Libia le milizie armate si sono finanziate con il petrolio.


Non sarà facile quindi la manovra auspicata da Salamè ma l' incaricato ONU potrebbe aver toccato un punto decisivo della crisi libica.
Dobbiamo seguirlo e ricordare sempre che l' ENI è l' impresa petrolifera estera più presente in Libia, quindi l' operazione dipenderà anche da quanto l' Italia la sosterrà e da quanto l' opinione pubblica italiana avrà chiaro questo meccanismo.



Marco P.

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