martedì 8 agosto 2017

Riflettere sul Venezuela rileggendo le parole di Enrico Berlinguer dopo il golpe cileno del 1973.





"Abbiamo sempre saputo e sappiamo che l'avanzata delle classi lavoratrici e della democrazia sara' contrastata con tutti i mezzi possibili dai gruppi sociali dominanti e dai loro apparati di potere.
E sappiamo, come mostra ancora una volta la tragica esperienza cilena, che questa reazione antidemocratica tende a farsi più violenta e feroce quando le forze popolari cominciano a conquistare le leve fondamentali del potere nello Stato e nella società.

Ma quale conclusione dobbiamo trarre da questa consapevolezza ? Forse quella proposta da certi sciagurati di abbandonare il terreno democratico e unitario per scegliere un' altra strategia fatta di fumisteria ma della quale e' comunque chiarissimo l' esito rapido e inevitabile di un isolamento dell' avanguardia e della sua sconfitta ?

Noi pensiamo al contrario che, se i gruppi sociali dominanti provano a rompere il quadro democratico, a spaccare in due il paese e a scatenare la violenza reazionaria,
questo deve spingerci ancora di più a tenere saldamente nelle nostre mani la causa della difesa della libertà e del progresso democratico, a evitare la divisione verticale del paese e a impegnarci con ancora maggiore decisione intelligenza e pazienza a isolare i gruppi reazionari e a ricercare ogni possibile intesa e convergenza fra tutte le forze popolari.

E' vero che neppure l' attuazione coerente di questa linea da parte dell' avanguardia rivoluzionaria esclude l' attacco reazionario aperto.
Ma chi può contestare che essa lo rende più difficile e crea comunque le condizioni più favorevoli per respingerlo e stroncarlo sul nascere ? "

Queste parole sono tratte dal saggio di Enrico Berlinguer su Rinascita con il quale il segretario comunista, riflettendo sul golpe cileno dell' 11 settembre 1973, propose per la prima volta la strategia del compromesso storico che segno' la politica italiana per tutti gli anni '70.
Il compromesso storico e' stato una proposta politica che prima ha fatto crescere il PCI e poi ha causato l'inizio del declino terminato nella sua dissoluzione, ma alcuni concetti di Berlinguer rimangono indicazioni utili.

Ho ricercato i tre articoli che componevano il saggio perché da tempo associo la crisi venezuelana alla vicenda cilena del 1973. Sono convinto che l' obiettivo della destra venezuelana e dei poteri finanziari occidentali non sia l' alternanza di governo a Caracas, sostituire i governi chavisti con governi di destra,

ma che il vero obiettivo sia far esplodere la violenza e la guerra nel paese per sconfiggere e far scomparire per sempre il blocco politico sociale che sta governando il Venezuela da due decenni.

La sola alternanza di governo infatti lascerebbe in piedi, anche se indebolito e all' opposizione, il blocco politico sociale della sinistra, che si opporrebbe con le lotte a politiche antipopolari e si ricandiderebbe sempre a tutte le prossime elezioni per guidare di nuovo il paese.

Secondo me quindi l' obiettivo primario che dovrebbe porsi il Partito Socialista Unito del Venezuela, e quello che noi da fuori del Venezuela dovremmo augurarci,

è la difesa del sistema democratico ed evitare lo scoppio di una violenza più estesa che distruggerebbe il paese come e' successo in Ucraina, in Siria e in altri paesi.

Provo a diffondere questo testo per dare alcuni input alla discussione in Italia sulla crisi venezuelana. So che molti, se leggessero queste righe, reagirebbero stroncandole, ma non servono parole bellicose servirebbe invece anche in Italia una mobilitazione in strada, che ponesse la vicenda venezuelana  all' attenzione anche di chi sta fuori della nicchia dei già schierati.

Purtroppo la politica internazionale in Italia e' oggi ignorata completamente e delegata all' Unione Europea. C' e' una sinistra che discute nuove strade escludendo alleanze con il Pd ma non parla per niente di guerre, armi e alleanze internazionali. Eppure su questi temi sarebbe molto facile mettere in difficoltà il Partito Democratico.

E' probabile che queste righe siano lette da pochissimi senza suscitare reazioni. Io le diffondo ugualmente, sicuro che alcuni elementi qui presenti saranno più comprensibili in un prossimo futuro. Ricordiamo che il Venezuela e' il primo paese al mondo per riserve di petrolio accertate e i giacimenti del Messico stanno declinando rapidamente.

Marco Palombo


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