Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

Da Repubblica: Venezuela. La mossa della UE per il negoziato

Immagine
L' Europa lavora a un gruppo di contatto per il Venezuela. Il format sarà discusso dopodomani dai ministri degli Esteri dell' Unione a Bucarest.  Del gruppo dovrebbero far parte alcuni paesi europei come Spagna e Italia (i partner con più cittadini in Venezuela), Francia, Regno Unito, e Germania (membri del Consiglio di Sicurezza ONU). Si punta a coinvolgere gli altri big delle Nazioni Unite (USA, Cina e Russia) e alcuni attori della regione, tra cui Cuba. L' idea non è di mediare, visto che Europa e USA, rifiutano contatti con Maduro, ma di favorire il dialogo tra le due parti per evitare violenze e arrivare a elezioni. Gli europei sperano di lanciare il gruppo di contatto entro il fine settimana. Una novità che oltretutto eviterebbe alla UE il riconoscimento di Guaidò - sul quale premono Spagna e Francia - ma frenano gli altri - allo scadere degli otto giorni concessi a Maduro per convocare elezioni.

UE, governo italiano, M5S: " Linea comune sul Venezuela "

Immagine
Il governo italiano e la commissaria europea Mogherini si dichiarano concordi, in ogni loro dichiarazione, sulla linea da tenere sulla questione venezuelana. Il M5S, con il vise ministro esteri Di Stefano, si dichiara assolutamente in linea con Conte e Moavero. Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna, ormai però fuori dall' UE, e altri hanno annunciato invece che se Maduro non concederà nuove elezioni entro 8 giorni riconosceranno Guaidò come rappresentante legittimo del Venezuela. Ma ufficialmente l' UE ha parlato solo di urgenza e di tempi rapidi per arrivare a nuove elezioni. M.P Di seguito da La Stampa la posizione ufficiale di Federica Mogherini: Ma l’alto rappresentante Ue, Federica Mogherini, a nome dell’intera Unione europea «chiede con forza che con urgenza si tengano elezioni presidenziali libere, trasparenti e credibili in linea con gli standard democratici internazionali e l’ordine costituzionale venezuelano». «In assenza dell’annuncio dell’organizza...

Scheda di Sissi Bellomo per Treccani (2015):"Il petrolio extrapesante del Venezuela"

Immagine
Il petrolio extrapesante del Venezuela Atlante Geopolitico 2015  Condividi         Il petrolio extrapesante del Venezuela di  Sissi Bellomo È la più grande riserva di petrolio al mondo ed è tuttora sfruttata solo in minima parte: la fascia dell’Orinoco, un’area di 54mila chilometri quadrati lungo il corso del fiume omonimo in Venezuela, potrebbe contenerne fino a 1300 miliardi di barili secondo le stime più ottimiste, una quantità quasi pari a quella di tutte le risorse di petrolio convenzionale del globo. Già, perché quello dell’Orinoco convenzionale non è, ma rientra nella categoria – più difficile e costosa da estrarre – dei greggi non convenzionali. Stessa categoria dello  shale oil  statunitense, dunque. Ma il  petroleo extra pesado  venezuelano non gli assomiglia affatto, mentre ha molto in comune con le sabbie bituminose del Canada: come le  oil sands , il greggio dell’Orinoco è molto pesan...

Analogie tra Venezuela e Libia 2011. Petrolio, Trump come Sarkozy. M5S "NI" come la Lega nel 2011 ?

Immagine
Analogie tra Venezuela e Libia 2011: Petrolio, Trump come Sarkozy. M5S “ NI”   come la Lega nel 2011 ? Sono due le analogie fondamentali tra la vicenda del Venezuela nel 2019 e la guerra Nato alla Libia nel 2011. La prima è il petrolio.   Il Venezuela è il primo paese al mondo per riserve auto.certificate di petrolio, il 20% del totale. In quantità il potenziale petrolifero dichiarato dal Venezuela è maggiore anche a quello dell’ Arabia Saudita. E’ però di una qualità che ha bisogno di particolare raffinazione e di taglio con altre qualità di greggio. La produzione attuale è attorno a 1 milione di barili il giorno, ma in tempi normali, è comunque superiore ai 2 mb/g.   La Libia è il primo paese africano per riserve autocerticate, il 3% delle riserve mondiali. Ma la qualità è particolarmente pregiata.   Nel 2010 produceva 1,8 mb/g, ma negli anni ’60 arrivava anche a 3 mb/g, poi l’ oculata gestione di Gheddafi ha prodotto meno greggio ma con guadagn...

Le parole esatte di Di Battista sul Venezuela: Meno male che c'è Putin

Immagine
MENO MALE CHE C’È PUTIN Comunque la pensiate su Putin dovreste riconoscere che per la pace a livello mondiale una Russia forte politicamente è fondamentale. Guardate la crisi venezuelana. Senza Putin già ci sarebbe stato un intervento armato USA (che non escludo purtroppo ancora del tutto). Qua non si tratta di stare o non stare con Maduro. Io non l’ho mai difeso come non ho mai difeso Gheddafi (e ovviamente non li sto paragonando). Qua si tratta di evitare che il Venezuela g ià martoriato dalle violenze possa diventare una Libia sudamericana. Guardate la Libia oggi. Nessuno sostiene che fosse un paradiso sotto Gheddafi ma non era l’inferno che è adesso, un inferno creato ad hoc dai francesi con quell’intervento armato scellerato avallato purtroppo da collaborazionisti degli interessi di Parigi come Napolitano o da codardi come Berlusconi. Oggi, a distanza di anni da quella guerra infame, tutti dicono che le bombe sulla Libia non vennero sganciate per i diritti umani vio...

Le parole esatte del sottosegretario Esteri M5S Di Stefano sul Venezuela. Nessun accenno a Trump

Immagine
Contenuti Manlio Di Stefano ‏ Account verificato   @ ManlioDS 20 h 20 ore fa Il principio di non ingerenza è sacro. Qualsiasi cambiamento in # Venezuela deve avvenire in un contesto politico, democratico e non violento. # Macron ignora queste ovvietà, prende posizione discordante da # UE e la rete lo asfalta. L'Europa sia super partes in difesa del popolo. Queste le parole scritte da Manlio Di Stefano ieri su Twitter.  Non un accenno a Trump,

Digiuno per il Venezuela perché temo un bagno di sangue come nel Cile del 1973, e non posso fare altro

Immagine
Digiuno per il Venezuela                       Perché temo un bagno di sangue e non posso fare altro.  Vorrei oggi pomeriggio essere in strada, ma, anche a Roma, so solo di una manifestazione sabato alle 12 e vedrete che alle 12 di sabato saremo già in un’ altra situazione, peggiore naturalmente. Digiuno Perché credo che, come nel Cile del 1973, non si voglia solo mandare la sinistra all’ opposizione, ma si voglia metterla nell’ impossibilità di fare politica. Una sinistra sconfitta, ma che potesse continuare ad operare, sarebbe troppo fastidiosa per un eventuale nuovo governo filo USA. Digiuno Perché è “prima del sangue” che dobbiamo fare qualcosa per evitare bagni di sangue, anche a costo di dare un allarme eccessivo. Spero quindi di sbagliare, ma digiuno ugualmente. Digiuno Perché si diranno una valanga di bugie ed anche tonnellate di mezze verità che però con la loro incompletezza diventerann...

Mastrolilli-LaStampa: Summit USA anti Iran in Polonia

Immagine
Paolo Mastrolilli la Stampa 12 gennaio 2019 Gli Usa organizzano una conferenza in Polonia sull’Iran, «per costruire la coalizione» contro Teheran, e cominciano il ritiro dalla Siria. Sono gli effetti della dottrina del presidente Trump per il Medio Oriente, che il segretario di Stato Pompeo aveva delineato nel discorso di giovedì al Cairo. ..... Questa divergenza nell’amministrazione resta, ma intanto Pompeo procede con l’altro punto chiave della strategia mediorientale di Trump. Parlando con la Fox News, il segretario di Stato ha annunciato che il 13 e il 14 febbraio a Varsavia sarà ospitata «una conferenza ministeriale sulla pace, la libertà e la stabilità in Medio Oriente. Riuniremo dozzine di Paesi da tutto il mondo, Asia, Africa, emisfero occidentale, Europa, e ovviamente dalla regione. Ciò include l’importante elemento di garantire che l’Iran non sia una influenza destabilizzante». Fonti molto vicine all’amministrazione, favorevoli alla linea dura ...

Michele Giorgio su summit USA anti Iran in Polonia,13-14 febbraio

Immagine
Dal manifesto 22 gennaio 2019 Michele Giorgio La mano pesante Netanyahu intende usarla in vista anche della conferenza internazionale incentrata sul Medio oriente annunciata lo scorso 11 gennaio dal segretario di Stato Usa, Michael Pompeo in un’intervista rilasciata alla Fox News. L’incontro in realtà non affronterà le varie crisi mediorientali. Il tema sarà pressoché unico: la “minaccia iraniana”.  Si terrà a Varsavia il 13-14 febbraio a livello di ministri degli esteri e sono stati invitati i rappresentanti di 70 paesi, alcuni dei quali arabi, in particolare le monarchie sunnite schierate contro Tehran e alleate di Washington. Accanto a loro troverà posto Netanyahu, a rappresentare quell’alleanza dietro le quinte (e neanche più tanto) tra alcuni paesi arabi, con in testa l’Arabia saudita, e lo Stato ebraico in funzione anti-Iran di cui Netanyahu parla da almeno tre anni. Della “Nato araba”, alla quale Pompeo spera di dare vita, Israele ovviamente non può ...

L'escalation guerrafondaia USA-Israele contro l' Iran è verosimile. E' necessario opporsi subito.

Immagine
La notizia di oggi, 21 gennaio, è che Israele bombarda in Siria obiettivi che definisce iraniani, e, per la prima volta, rivendica gli attacchi in Siria mentre in occasioni precedenti aveva mantenuto il silenzio su operazioni militari nel paese di Damasco che tutti gli osservatori, anche occidentali, attribuivano a lei. Una notizia della scorsa settimana, era invece il vertice anti Iran che si terrà a Varsavia il 13 e 14 febbraio, organizzato e guidato dagli USA. La coalizione che si vuole mettere in piedi in occasione del vertice polacco di febbraio punta dichiaratamente a destabilizzare il governo iraniano. "Sostenendo l' opposizione esistente" dichiarano gli USA. Ma quasi sicuramente, creando una opposizione, ora assente, che miri al rovesciamento della repubblica islamica attuale e non aspiri solamente a riforme democratiche nel quadro attuale. La volontà bellicosa e avventurista degli Stati Uniti è verosimile, infatti gli USA stanno implementando sanzio...

Il manifesto-Modesta proposta per Supercoppa in Arabia Saudita: Magliette con scritta "Stop war in Yemen"

Immagine
Da tempo la Supercoppa nazionale di calcio si svolge in un Paese lontano. In sostanza il «prodotto» viene venduto al miglior offerente. Fin qui, purtroppo, nulla di nuovo. Ma quest’anno come sede della finale è stata scelta l’Arabia Saudita, governata da sempre da un regime dispotico e odiosamente autoritario.  Ogni voce dissenziente è brutalmente messa a tacere, come ha dimostrato emblematicamente il caso Khashoggi, le donne sono tenute in una cappa oppressiva e asfissiante, certamente non mitigata dalle ultime timidissime aperture. E infatti in occasione della partita saranno relegate in uno specifico settore. Inoltre è tristemente noto il ruolo svolto dall’Arabia Saudita nel tragico conflitto yemenita, che ha provocato decine di migliaia di morti tra i civili, e gettato il Paese in una catastrofe umanitaria. Nei giorni scorsi diverse voci si sono levate invitando la Lega calcio e le due società in questione, Juventus e Milan, a rivedere la scelta. Ma l’invito è rimasto ...

Pacifisti contro la finale di Supercoppa in Arabia s., per molte ragioni

Immagine
Mercoledì 9 gennaio alle 12,30 l’ associazione ecopacifista Sardegna Pulita ha indetto un sit in davanti alla sede centrale della Rai, in Viale Mazzini, Roma. Chiede che non venga trasmessa in diretta la finale di Supercoppa Italiana tra Juventus e Milan in programma il 16 gennaio in Arabia Saudita, a Gedda. Parteciperanno al presidio anche esponenti sardi e romani dei Cobas, la Rete No War Roma e alcuni attivisti delle reti di solidarietà con la Palestina. Queste associazioni sono impegnate da anni contro il sostegno italiano alla guerra in Yemen della coalizione a guida saudita e, in particolare, Sardegna Pulita è contraria alla vendita alla Arabia saudita di armi prodotte a Domusnovas dalla RWM Italia. Era scontato che la finale della Supercoppa quest’ anno in Arabia saudita avrebbe suscitato polemiche, anche se la finale di due anni fa in Qatar è passata inosservata e probabilmente i biglietti sono stati venduti con le stesse modalità discriminatorie verso le donne che ...

Supercoppa in Yemen - Dedicato a Damiano Tommasi e Renzo Ulivieri

Immagine

La Supercoppa è italiana, le regole allo stadio "saudite". Settori per soli uomini.

Immagine
Una immagine della guerra che i sauditi conducono in Yemen Dal Fattoquotidiano di giovedì 3 gennaio La Supercoppa italiana di calcio si giocherà con le regole saudite. Non in campo, dove i falli, i gol e i fuorigioco resteranno gli stessi della Seria A, ma in tribuna, dove la Lega Calcio ha previsto di vendere biglietti adattandosi alla perfezione ai criteri culturali dell' Arabia Saudita, il paese che il 16 gennaio ospiterà - con una certa generosità, visti i 7 milioni sborsati - la sfida tra Milan e Juventus.  E allora ecco le regole inusuali per il nostro calcio , come spiega la Lega nel comunicato che annuncia la vendita dei biglietti per la partita: " I settori indicati come "singles" sono riservati agli uomini, i settori indicati come "families" sono misti per uomini e donne. Insomma se un uomo vuole seguire l' incontro con la propria moglie, con la fidanzata o magari con la figlia, deve emigrare su un settore ad hoc, perchè una bella fet...