giovedì 24 gennaio 2019

Digiuno per il Venezuela perché temo un bagno di sangue come nel Cile del 1973, e non posso fare altro


Digiuno per il Venezuela
                     
Perché temo un bagno di sangue e non posso fare altro. 
Vorrei oggi pomeriggio essere in strada, ma, anche a Roma, so solo di una manifestazione sabato alle 12 e vedrete che alle 12 di sabato saremo già in un’ altra situazione, peggiore naturalmente.

Digiuno
Perché credo che, come nel Cile del 1973, non si voglia solo mandare la sinistra all’ opposizione, ma si voglia metterla nell’ impossibilità di fare politica.
Una sinistra sconfitta, ma che potesse continuare ad operare, sarebbe troppo fastidiosa per un eventuale nuovo governo filo USA.

Digiuno
Perché è “prima del sangue” che dobbiamo fare qualcosa per evitare bagni di sangue, anche a costo di dare un allarme eccessivo. Spero quindi di sbagliare, ma digiuno ugualmente.

Digiuno
Perché si diranno una valanga di bugie ed anche tonnellate di mezze verità che però con la loro incompletezza diventeranno tonnellate di falsità,
e perché questo avverrà anche da parte di chi, come me, sostiene la sinistra.

Digiuno
Perché sono arrabbiato con chi non fa mai niente, con chi non si mobilità per la tragedia dello Yemen, per la situazione catastrofica nella striscia di Gaza. Sono arrabbiato con chi dice che dobbiamo rassegnarci, tanto non possiamo incidere minimamente sulla realtà, ma non fa neanche lo sforzo di dire una parola, di prendere pubblicamente una posizione che in privato sostiene con molta determinazione.

Digiuno
Perché è meglio che stia zitto e che smetta anche di scrivere, ma voglio comunque fare qualcosa per non sentirmi complice del bagno di sangue, che potrebbe arrivare o meno.

Per ora digiuno un giorno e mezzo, e poi vedrò,
e spero proprio di sbagliarmi.

Marco

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