martedì 12 febbraio 2019

Libia, suggerita da Macron l' offensiva di Haftnar per sbloccare la produzione dell' enorme giacimento Sharara ?



Dalla lettura di articoli che appaiono attendibili ho ricostruito in questo modo la situazione attuale nel Fezzan, nel sud della Libia:

Il giacimento Sharara produce 300 mila b/g, tutta la Libia nel 2010 produceva 1.5/1.7 milioni b/g.

Da due mesi la produzione del Sharara, circa un terzo della produzione attuale e un quinto della produzione prima della guerra, è ferma perché a dicembre gli impianti sono stati occupati da una milizia locale.

Alì Kunna, nobile tuareg ex alleato di Gheddafi nominato da Sarraj a capo delle forze militari del Sud delle Libia era arrivato in zona per andare ad ispezionare il campo petrolifero di Sharara, e sbloccare la situazione

ed allora ecco intervenire Haftnar che dichiara di aver ora i pozzi sotto controllo.

Il giacimento Sharara è “ gestito dalla società Akakus, joint-venture tra la Noc – la compagnia petrolifera nazionale controllata dal governo di Fayez Al Sarraj, principale interlocutore dell’Italia – la spagnola Repsol, la francese Total, l’austriaca Omv e la norvegese Statoil,”

C’è quindi una guerra aperta per il controllo delle risorse petrolifere libiche, guerra che è combattuta da gruppi armati locali, finanziati dal petrolio venduto ai paesi occidentali,

Ma la guerra, almeno in questo caso, sembra portata avanti proprio su commissione di imprese occidentali e dei governi dove hanno sede queste imprese.

Ed è immediato pensare subito alla Francia, grande sponsor di Haftnar, che con questa azione militare cercherebbe di sbloccare un giacimento enorme, che vale un terzo della produzione attuale di petrolio in Libia, attualmente bloccato da una milizia locale.

Si parla molto dello scontro tra Italia e Francia aperto dal governo italiano, ma c’è silenzio su una probabile  guerra per procura in Libia finalizzata al controllo di pozzi petroliferi.

Questo perchè

la Libia deve apparire un paese sicuro che si interessa  alle migliaia di migranti che arrivano da tutta l' Africa nella speranza di arrivare in Europa.

ed anche perchè

l' opinione pubblica italiana non deve vedere quanto ENI ed occidente in generale sono parte delle guerre in Africa e Medio Oriente.

Riusciranno i media mainstream  a non far arrivare al grosso pubblico la notizia della sporca  guerra per il petrolio tra paesi europei che sta avvenendo in Libia ?  E’ tutto troppo clamoroso, ma è probabile che ci riusciranno anche questa volta.

Marco Palombo


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