giovedì 19 novembre 2020

Covid-19-RSA, una strage nel silenzio anche nella seconda ondata, romperlo salverebbe vite

 

STRAGE – Spesso mi sono interessato, per pochissimi anni anche quotidianamente, alle guerre. Quando si verificavano episodi con decine di vittime l' avvenimento era definito una strage. E' appropriato quindi parlare di strage nelle RSA anche in questa seconda ondata. Non esistono statistiche nazionali, ma alcuni dati regionali sono eloquenti. Almeno 150 decessi nelle residenze in Emilia Romagna, almeno 120 in Toscana.


LA STRAGE DI MARZO FU DIMEZZATA DALLA ROTTURA DEL SILENZIO – A primavera le morti nelle strutture residenziali toccarono il loro picco nella seconda metà di marzo. A fine mese esplose la denuncia di familiari e media per la situazione nelle RSA. I dati di aprile segnarono subito una diminuzione sensibile dei decessi nelle RSA mentre i decessi totali rimasero nella sostanza costanti.


SECONDA ONDATA, CENTINAIA DI MORTI NELLE RSA, ORA SONO INVISIBILI SUI MEDIA – In questa seconda ondata i decessi nelle strutture, RSA e altre tipologie, sono già centinaia, e sono avvenuti in decine e decine di strutture. Ma la momento la cosa passa nel silenzio e la mancanza di attenzione dell' opinione pubblica aggrava indirettamente la situazione.


AL SUD NELLA SECONDA ONDATA I DECESSI NELLE STRUTTURE SI SONO MOLTIPLICATI RISPETTO A PRIMAVERA – L' unica statistica nazionale sulle residenze e il Covid-19 è stata pubblicata dall' ISS a giugno, ed è relativa al periodo febbraio-marzo-aprile 2020. Nella tabella riassuntiva sono censite circa 3700 morti probabilmente con Covid-19, i tamponi a primavera erano rarissimi, e di queste 55 erano relative alle regioni meridionali. Ora i decessi al sud sono sicuramente già superiori a 100. Da una mia mini-ricerca sul web a metà ottobre risultavano 50 decessi nelle strutture del Sud e 120 nelle strutture del Nord.


La percentuale del Sud è quindi esplosa, a primavera 50 su 3700 totali, a ottobre già 50 su 170 totali. Una percentuale venti volte superiore.


IN ALCUNE REGIONI, COME FRIULI ED EMILIA, NELLA SECONDA ONDATA I DECESSI NELLE RSA POTREBBERO SUPERARE IN PROPORZIONE QUELLI DELLA PRIMA- Un assessore dell' Emilia Romagna ha riportato in commissione regionale che i decessi nelle RSA sono ora il 24,9% dei decessi totali. Secondo il sito bolognese ZIC nella prima ondata erano stati il 9%. Mentre in Friuli un assessore si è rallegrato che i decessi nelle RSA fossero solo 29 e minori di quelli avvenuti a primavera, ma con un calcolo grossolano si ricava che nella seconda ondata i decessi potrebbero essere il 38% dei decessi totali mentre a primavera erano stati il 31%. Si tratta di due esempi isolati che non dimostrano niente ma che dovrebbero indurre gli osservatori a verificare con precisione quanto sia fondata questa ipotesi.


CONCLUSIONE FINALE- Ho riportato solo alcuni indizi, ma molto preoccupanti, che fanno presumere una nuova grave strage nelle strutture residenziali italiane. E' un allarme prematuro ? No, l' attenzione dell' opinione pubblica e degli osservatori ha ridotto la strage di primavera, una maggiore attenzione ora salverebbe vite.


Marco Palombo

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