lunedì 8 marzo 2021

Recalcati assurdo su La Stampa:" Draghi, un padre, paradossale erede di Berlinguer"

 


L’ articolo che mi ha fortemente colpito, negativamente, non è ancora disponibile online. L’ incipit potete comunque trovarlo al link

https://www.lastampa.it/topnews/lettere-e-idee/2021/03/08/news/il-draghismo-e-la-legge-del-padre-1.39997250

Lo psicanalista Massimo Recalcati, in un articolo di fondo in prima pagina su La Stampa, sostiene che l’ ultimo politico padre è stato Enrico Berlinguer, e ora Draghi nell’ immaginario collettivo riattiva “ la funzione orientativa del padre,  in questo senso profondo Draghi si profila come paradossale erede di Berlinguer”.

Continua quindi scrivendo che “il carattere dei due uomini appare simile”, entrambi poco amanti della ribalta, “ non amano apparire, non amano la seduzione dell’ immagine”. L’ unica  differenza tra i due accennata da  Recalcati è che Draghi  “ incarna il resto del padre spogliato da ogni involucro ideologico”, mentre Berlinguer “è un leader profondamente immerso nella storia del Novecento”, però anche per Draghi “com’è accaduto in modo più deciso con Berlinguer, la sua azione investe la politica di una questione morale “.

Perché è assurdo l’ articolo ?

 Perché se lo legge una persona che non conosce i due personaggi, pubblici si ma italiani, al massimo possiamo considerarli europei ma molto meno conosciuti in varie parti del mondo, 

non potrebbe capire tra i due chi è stato un capo di un partito comunista e chi è invece un banchiere.

E’ vero che l’ articolo si rivolge agli italiani, che conoscono i due personaggi  e quindi saprebbero indicare i ruoli ricoperti dai due personaggi nella loro carriere, 

ma si rivolge a loro per ingannarli,

 per convincerli  che,

 chi ha seguito Berlinguer nel suo impegno “ per una società diversa “ (urlavamo spesso “il PCI cambierà questa sporca società”), 

 con lo stesso spirito dovrebbe sostenere l’ azione di Draghi, che come quella di Berlinguer ha “il bene del Paese come bene superiore”.

Invece la politica è anche rappresentanza di interessi di strati sociali diversi e Berlinguer stava dalla parte dei ceti meno abbienti, operai e lavoratori dipendenti soprattutto, mentre Draghi difende esplicitamente le ragioni dell’ Unione Europea e dei suoi pilastri, tra i quali abbiamo una politica economica ben precisa, neoliberista, che vorrebbe tutta l’ attività economica dipendere solo dalle “libere” leggi del mercato e completamente indipendente “dagli aiuti di stato”.

In poche settimane sta diventando evidente che il governo di Draghi è poco affine anche alla sinistra molto annacquata del centro sinistra italiano,

 è il momento quindi di fare il tutto per tutto per allontanare l’ ora in cui sarà chiaro a tutti che Draghi rappresenta il potere finanziario e non il bene del Paese.

 Ed allora su la Stampa di Torino si arriva a scrivere “ Draghi come Berlinguer “

Certo ciascuno è libero di scrivere quello che vuole, ma visto che nel 2021 legge, poco,  i quotidiani anche chi non era ancora nato nel 1984, anni in cui morì Berlinguer,

qualcuno, in modo più visibile di me, dovrebbe controbattere con energia quanto sostiene Recalcati e soprattutto il modo in cui lo fa. E dubito che lo faccia Piero Fassino, storico segretario PCI di Torino negli anni 70-80.


M.P.

2 commenti:

  1. Scandaloso revisionismo storico, sfacciato e consapevolmente menzognero.
    Mi dispiace che il noto psicanalista, avezzo alla ribalta, si unisca a quanti:
    fare il tutto per tutto per allontanare l’ora in cui sarà chiaro a tutti che Draghi rappresenta il potere finanziario e non il bene del Paese.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per l' attenzione, concordo con le tue parole a parte il "mi dispiace", non seguo gli articoli di Recalcati perchè gli accenni che ho letto mi sembrano sempre dallo stesso taglio stile La Repubblica. Infatti questo è stato ospitato da massimo Giannini, una vita a Repubblica.

      Elimina