Lettera di Tolstoj a Gandhi. Jasnaja Poljana, 7 ottobre 1909


Ho appena ricevuto la vostra interessantissima lettera, che mi ha dato un gran piacere. Dio aiuta i nostri cari fratelli e collaboratori nel Transvaal. La stessa lotta dei teneri contro i duri, della mansuetudine e dell' amore contro l 'orgoglio e la violenza, si fa sentire ogni anno di più anche qui tra noi, soprattutto in uno dei conflitti più aspri tra le legge religiosa e le leggi del mondo: il rifiuto del servizio militare. Questo rifiuto si manifesta sempre più di frequente.
La lettera a un indù è stata scritta da me, e la traduzione è ottima. Il titolo del libro di Krishna vi verrà mandato da Mosca.
Per quel che riguarda la parola reincarnazione, per conto mio io non la ometterei volentieri, perchè a mio avviso la fede nella reincarnazione non può essere mai tanto salda come la fede nell' immortalità dell' anima e nella giustizia e nell' amore di Dio. Vi lascio libero, però, di decidere voi se omettere o no quella parola. Se posso esservi di aiuto per questa pubblicazione ne sarò molto lieto.
La traduzione e diffusione della mia lettera nella lingua indù non possono che farmi piacere.
Un concorso, vale a dire l' offerta di un incentivo in denaro in rapporto a una questione religiosa sarebbe, io credo, fuori luogo.
Vi saluto fraternamente, e sono contento di aver avviato un rapporto con Voi.


Lev Tolstoj

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